Ricomincia la scuola (studenti in fuga!)

06.09.2023

Settembre, come ogni anno ricominciano le scuole, quelle pubbliche e private di ogni ordine e grado, le stesse che hanno adottato in modo unanime e senza soluzione di continuità, i provvedimenti governativi (non le chiamiamo leggi perché i DPCM non lo sono) emanati negli ultimi tre anni.

Sono quei provvedimenti che hanno leso i diritti umani fondamentali del personale scolastico, degli insegnanti e soprattutto degli studenti, bambini e ragazzi tra i sei e i diciotto anni obbligati a trattamenti sanitari (mascherine addirittura FFP2 e vaccinazioni) con mezzi di coercizione psicologica, impauriti e soggiogati dalla propaganda terroristica riguardanti una pseudo pandemia di un virus di per sé tutt'altro che mortale, costretti al silenzio nelle ricreazioni, al distanziamento fisico e sociale durante ogni istante passato negli istituti scolastici e nelle università, a cui è stato impedito perfino il più semplice gesto di umanità verso un compagno in difficoltà, manifestato anche semplicemente prestando una propria penna o un proprio libro.

Bene, quei luoghi, spesso fatiscenti, spesso privi dei più elementari servizi o di dotazione di materiali di consumo (carta igienica, fogli ecc, devono essere portati da casa), spesso privi di certificati antincendio e sismici, privi di uscite di emergenza o con strutture architettoniche non a norma, dove la gran parte del personale dirigente, docente e non (con le dovute e limitate eccezioni) si è tramutato in esseri disumani e irrazionali, che hanno tirato fuori la propria vena dittatoriale scaricando le proprie ansie e frustrazioni su bambini e ragazzi, quei luoghi in cui è stata spesso promossa in questi tre anni, la violazione della costituzione e delle leggi dello Stato a tutela dei minori (vedi obbligo di DAD per i minori di 13 anni) sì, proprio questi luoghi che erano diventati veri e propri lager, e che da anni sono luoghi di propaganda LGBTQ, in cui sarà insegnata la sessualità, la farsa dei cambiamenti climatici, dell'europeismo e globalismo spicciolo e di tutti gli altri obiettivi della famigerata Agenda 2023, quei luoghi stanno riaprendo.

I mass media mainstream, analizzando i dati, hanno sottolineato il calo drastico del numero degli iscritti avvenuto negli ultimi 3 anni, cercando di analizzare le cause di quello che è considerato "abbandono scolastico". Le cause, secondo il Ministero e i mass media sono da ricercarsi nell'aggravamento delle situazioni economiche delle famiglie, che non potrebbero più permettersi di mandare i figli a scuola causa anche, ma non solo, dell'ormai annuale rincaro dei libri di testo

Ma le cose son ben diverse e forse il ritiro dagli alunni dalle scuole avviene proprio per ragioni opposte.

Innanzitutto in Italia l'istruzione non è un obbligo ma un diritto

Non esiste alcun obbligo di frequentare scuole, ma i cittadini hanno il diritto di ricevere un'istruzione che può essere impartita in modo diverso, con lezioni private, con lezioni a distanza e con l'istruzione parentale. Gli studenti dunque potrebbero aver proseguito i loro percorsi d'istruzione in altro modo. Ma perché uscire dal sistema?

Perché sono sempre più le famiglie che scelgono l'istruzione parentale al fine di preservare i loro figli dalla violenza psicologica, dalla propaganda becera e disumanizzante dell'ideologia progressista/relativista e neoliberista, dall'esperienza discriminante e alienante del sistema (dis)educativo della scuola Italiana.

Forse, molti degli alunni che non frequentano più tale sistema, non appartengono a famiglie economicamente disagiate, ma forse al contrario, a famiglie che, con non pochi sacrifici, anche economici, possono permettersi di occuparsi direttamente dell'educazione dei propri figli, instradandoli verso la luce dei valori umani e sociali ormai dimenticati in questo Paese socialmente morto e in questi tempi bui.

Stefano Nasetti

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** Aggiornamento del 10/9/2023

Sul sul nuovo decreto in preparazione sull'inasprimento delle norme sulla criminalità minorile, è previsto il carcere (ma era già così) per i genitori che non impartisco l'istruzione ai figli (che è un diritto dei minori e un dovere dei genitori), ma gli analfabeti funzionali (mi riferisco in particolare ai giornalisti - sopra solo uno dei tanti esempi, nel caso specifico dell'Agenzia di stampa AGI, ma era pressochè lo stesso anche su ANSA, ASKANEWS, ADNKronos, ecc.) tutto si riassume nella frase "carcere per chi non manda i figli a scuola".
Forse sono loro, i giornalisti, che la scuola, o meglio il sistema (dis)educativo lo hanno frequentato troppo e scrivono senza sapere neanche di cosa stanno parlando, non capendo nemmeno il significato di ciò che poi loro stessi riportano, dal momento che nella bozza del decreto si legge "Per quanto riguarda l'inosservanza dell'obbligo dell'istruzione dei minori, chiunque rivestito di autorità o incaricato della vigilanza sopra un minore, omette, senza giusto motivo, d'impartirgli o di fargli impartire l'istruzione obbligatoria è punito con la reclusione fino a due anni". Più chiaro di così...
L'obbligo scolastico è il diritto di ricevere un'istruzione e non l'obbligo di andare a scuola.

Se soltanto questi "giornalisti" avessero avuto alle spalle una famiglia che realmente avesse tenuto alla loro istruzione ...

Guardandosi attorno, giorno dopo giorno, in molti si stanno accorgendo finalmente, della simultanea presenza di un insieme di fattori che fanno emergere una realtà inequivocabile.

Stanno facendo scalpore le parole dell epidemiologo Martin Kulldorff che ha denunciato un "sistema censorio" riguardo il Covid.
"Gran parte dei colleghi epidemiologi - dice Martin Kulldorff - erano contro i lockdown ma hanno taciuto per paura di perdere i finanziamenti o di non fare carriera. Anthony Fauci gestiva fondi immensi e chiunque facesse...

Novembre 2023. Ancora oggi in molti s'interrogano su come sia stato possibile che milioni di persone nel nostro Paese in particolare (e nel mondo in generale), abbiano assunto, in questi ultimi tre anni, comportamenti discriminatori, disumani, complici e addirittura compiacenti di questi ultimi, che possono essere tranquillamente paragonati a...

Da anni ormai, anche in Italia, nei discorsi pubblici dei Presidenti della Repubblica, dei Presidenti del Consiglio, e di molti esponenti politici, è apparsa la chiara volontà di voler accumunare i due concetti molto diversi, con il fine cercando di impedire la critica alle politiche violente, discriminatorie, segregazioniste e razziste dello Stato...

Una delle parole che l'ormai consolidata e nefasta ideologia progressista, relativista e neoliberista ha ostentatamente imposto a livello globale, è la parola "inclusività".

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