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L'auto elettrica come il Sole in Scandinavia
Gli
italiani sono i più scettici fra gli europei rispetto all'auto elettrica: solo
il 12% ritiene che sarà il futuro della mobilità urbana, contro una media
europea del 68%.
Lo rivela un'indagine in 8 paesi europei (Austria, Germania, Grecia, Irlanda,
Italia, Polonia, Spagna e UK).
Secondo il sondaggio, della società Kantar, più di due terzi degli europei
(68%) ritiene che l'auto elettrica sarà il futuro della mobilità urbana. Si
distinguono in particolare l'Irlanda (76%) e la Spagna (75%), mentre gli
intervistati tedeschi/austriaci (13% ciascuno) e italiani (12%) sono più
scettici rispetto agli altri Paesi.
Sebbene questo sondaggio non possa essere del tutto rappresentativo di una realtà, i dati delle vendite di auto elettriche (che sono talmente al di sotto delle aspettative e in costante calo che la Volkswagen sta per licenziare oltre 250 dipendenti dal suo stabilimento tedesco di Zwickau, quello in cui si producono i modelli elettrici del gruppo Volkswagen, ciò anche a seguito dei recenti tagli agli incentivi statali disposti dal Governo tedesco), sembrano confermare quelli del sondaggio.
È molto interessante notare come in due dei Paesi Europei (come Germania e Italia) in cui storicamente si producono più auto e dove c'è la maggiore concentrazione di case automobilistiche, ci sia maggiore scetticismo.
Forse la popolazione di questi due Paesi ha meglio compreso i limiti e gli enormi costi ambientali in termine di produzione di questa tecnologia tutt'altro che green?
Oppure (e questo vale quasi esclusivamente per l'Italia) nonostante gli incentivi, la pubblicità martellante, e le politiche restrittive riguardanti la circolazione, più realisticamente i costi di queste auto, anche solo in rapporto alla loro "durata stimata" (le batterie dovranno essere certamente sostituite in un periodo stimato tra i 5 e i 7 anni al massimo, con spese di migliaia di euro), sono del tutto inaccessibili, considerato il basso livello degli stipendi medi italiani e la galoppante inflazione?
Aspetto quest'ultimo che riguarda però anche le macchine con motori
endotermici. Avete fatto caso che negli ultimi 5/6 anni delle pubblicità delle
auto, trovare il prezzo di vendita è diventata quasi una caccia al tesoro? Il prezzo di listino è scritto sempre più piccolo sui manifesti pubblicitari e
in TV, oltretutto, rimane solo una frazione di secondo. Quella ad essere ben evidenziata, invece è l'importo della rata, perché le case
automobilistiche sono ben coscienti che in pochi possono permettersi un'auto
senza indebitarsi!
Provate, tra l'altro, a comprare un'auto "in contanti". Il venditore
farà di tutto per farvi desistere da questa formula di pagamento, compreso
addirittura rimangiarsi lo sconto applicato in precedenza. Eppure prima, avere il contante era considerato un punto di forza in una
negoziazione.
Oggi non è più così, perché le persone pensano di comprare un'auto (ma ciò vale per qualunque altra cosa), ma in realtà sta "vendendo" la propria libertà.
Più debiti si hanno, meno liberi si è!
L'auto elettrica non ha futuro! L'attuale politica che spinge l'elettrico non è
altro che "obsolescenza programmata legislativa".
I motori endotermici torneranno presto alla ribalta (con un nuovo esborso
chiesto ai cittadini) e saranno alimentate con biocarburanti.
Alcuni produttori (Stellantis proprietaria dei marchi Fiat Chrysler) hanno già
fatto, dichiarazioni in tal senso, dicendo che i suoi motori Euro6 sono già
oggi idonei ad essere alimentati a biocarburanti.
Osservando il mercato dell'elettrico, sembra di guardare il sole in
Scandinavia: il Sole sorge, ma non si alza mai, rimane sempre lì basso sull'orizzonte
tra Aprile e Agosto, per poi sparire definitivamente con l'arrivo dell'inverno.
Come il Sole in Scandinavia, l'epoca dell'auto elettrica sembra già finita
ancor prima di prendere piede e il futuro è già altrove.
In quanti se ne saranno accorti?
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