La lezione del Presidente tunisino Saied, all’occidente progressista

04.10.2023

"La Tunisia, che accetta la cooperazione, non accetta la carità né l'elemosina. Il nostro Paese e la nostra gente non vogliono pietà, ma esigono rispetto". Lo si legge in un comunicato della presidenza tunisina.

La Tunisia ha rifiutato i fondi provenienti che la commissione UE ha stanziato per ottenere collaborazione riguardo il tema immigrazione.

Per i l'UE, i Governi progressisti e tutti le altre strutture del Sistema, ivi compresi i mezzi d'informazioni che si dichiarano in modo ipocrita formalmente "indipendenti", ma che in realtà sono corrotti ideologicamente perché afferiscono alla medesima idea progressista, questo rifiuto sembra inspiegabile. Lo si comprende molto bene da uno dei media più ostinatamente "progressisti": La Repubblica.

Sul suo portale oggi in merito si legge "In un Paese dove si aspetta un'ora per comprare un pezzo di pane (almeno quello sovvenzionato) e dove nei supermercati, anche dei quartieri più ricchi, mancano beni di prima necessità come la farina, il riso e il caffè, il presidente Kais Saied continua a far polemica con l'Unione europea. E addirittura a snobbare i fondi che la Commissione europea ha stanziato per il suo Paese, nel pieno di una grave crisi economica e sull'orlo della bancarotta per le finanze pubbliche".

Gli operatori della comunicazione (non chiamateli giornalisti) che lavorano nella testata, ma ciò vale per la maggioranza dei progressisti, sono dunque scandalizzati che un soggetto (in questo caso una nazione, ma la stessa cosa varrebbe per una persona) ridotta in povertà o in gravissima difficoltà economica, conservi ancora la sua dignità e non accetta di prostituirsi in nome di una sopravvivenza a tempo, legata alla convenienza di chi fa finta di offrire il suo aiuto, ma che in realtà è causa dello stato delle cose.

Il 22 settembre, la Commissione europea ha annunciato che avrebbe iniziato "rapidamente" a stanziare i fondi previsti dall'accordo con la Tunisia per ridurre il numero di migranti in arrivo da quel Paese.

A seguito del comunicato della presidenza Tunisina, la Commissione UE ha precisato che dei 105 milioni di euro di aiuti previsti dall'accordo per la lotta all'immigrazione clandestina, circa 42 milioni di euro saranno "rapidamente assegnati". Altri 24,7 milioni di euro sono già stati stanziati per i programmi in corso, una "re-interpretazione" dell'accordo che ha fatto irritare Tunisi. Qualcuno dice quello del Presidente Saied, certamente non un pacifico amante della democrazia (al pari dei Governi occidentali) sia invece solo il gioco delle parti. Saied, già di per sé inviso ai progressisti perché politico conservatore, lo avrebbe fatto perché vuole più soldi, potrebbe anche essere (chi scrive non ha alcuna certezza da dispensare a riguardo)ma la Tunisia ha spiegato esplicitamente che le ragioni del diniego non riguardano i volumi d'investimento previsto ma la proposta in sé.

Nonostante questa esplicita affermazione, per i progressisti non è concepibile che qualcuno conservi valori che non possono essere comprati, neanche se c'è in gioco la propria vita. De resto, i progressisti sono relativisti (ormai lo sono anche molti dei rappresentanti politici conservatori) e per loro non c'è nulla di assoluto ma, al contrario, tutto si basa sulla convenienza del momento. Sono quindi falsi, ipocriti e opportunisti. Dicono la cosa che conviene loro in quel momento, per poi fare quello che gli conviene nel momento in cui ci sarebbe da rispettare la parola data, a maggior ragione se la loro controparte versa in una posizione di "debolezza". Come non approfittarne?!?! Che c'è di male? Del resto tutto è relativo e quindi mutabile.

Si chiedono dunque perché non sta funzionando ciò che hanno già sperimentato con largo (ma non totale) successo sulle persone in occidente, in cui sfruttando ignoranza e bisogni della popolazione, mediante un ricatto ipocritamente mascherato da "interesse collettivo", sono riusciti a far assoggettare ai propri voleri milioni d'individui.

La Tunisia, così come molti altri Paesi africani però, non è l'occidente, in cui la mentalità progressista/relativista ha ormai permeato le menti di una grandissima fetta di popolazione che ormai accetta la logica dell'opportunismo e della convenienza personale a quella legata alla conservazione delle proprie libertà e della propria dignità.

Il presidente Saied ha affermato, parlando dei rapporti tra Tunisia e Unione Europea, che "la Tunisia respinge quanto annunciato nei giorni scorsi dall'Ue, non per l'importo in questione, perché tutta la ricchezza del mondo non vale un grammo della nostra sovranità, ma perché la proposta contraddice il memorandum d'intesa firmato a Tunisi nello spirito che ha prevalso alla conferenza di Roma dello scorso luglio".

Dal canto suo il presidente Saied ha sottolineato che la Tunisia sta facendo ogni sforzo nelle sue possibilità per smantellare le reti criminali coinvolte nel traffico di esseri umani – che invece alcuni Paesi europei come la Germania, ma più in generale tutti i movimenti progressisti stanno invece finanziando NDR -, che non sono mai state la causa della miseria di cui soffre la maggior parte dei paesi africani. "La Tunisia, come molti altri paesi, ha sofferto a causa dell'attuale sistema globale e non vuole esserne nuovamente vittima, così come non lo vogliono i paesi da cui provengono queste ondate migratorie. Sono vittime di un sistema globale in cui mancano giustizia e rispetto per la dignità umana".

Il colonialismo e l'imperialismo di molti Paesi europei e più in generale dell'Occidente, che ha tenuto in schiavitù, ostacolato la crescita culturale e sociale e sfruttato le risorse del continente africano sono la causa dei fenomeni migratori, oggi utilizzati dalle stesse elite globaliste per distruggere ciò che rimane dell'altrettanto soggiogata, ignorante e inconsapevole popolazione europea, che ha avuto soltanto "la fortuna" di essere funzionale all'arricchimento e all'accentramento del potere nelle mani degli stessi soggetti, e a quindi potuto "godere" negli ultimi secoli di un maggiore benessere.

Che alla fine la Tunisia si piegherà, per necessità, ai ricatti dell'UE questo lo dirà il futuro. È però molto chiaro che l'occidente (e purtroppo i suoi abitanti che sono in parte anch'essi vittime degli stessi criminali) non sono ormai visti con diffidenza (direi meritata) dalle popolazioni africane, così come gli italiani non vedevano di buon occhio i tedeschi durante l'occupazione nel secondo conflitto mondiale, o i turchi e gli indiani gli imperialisti inglesi, ecc. Anche su questo qualcuno dovrebbe meditare sulle possibilità di convivenza pacifica in questo momento di popolazioni piene di pregiudizi le une verso le altre, ma questo è un altro discorso…

Ad ogni modo, le parole si Saied sono uno schiaffo in faccia all'ideologia progressista, all'arroganza dei Governi europei e all'UE.

Anche il più incallito progressista, se ancora dotato di un minimo grano salis, dovrebbe riflette sul perché un Paese in così grande difficoltà non voglia piegarsi ai ricatti dell'occidente e non accetti di "vendere" pezzetti della propria sovranità, come invece hanno fatto tutti i paesi europei negli ultimi decenni.

Mentre fuori dall'occidente ogni tanto ci s'imbatte in qualche politico che prova ancora a fare l'interessi del proprio popolo e della propria nazione, in Italia non c'è stato Presidente della Repubblica o Presidente del Consiglio (ad eccezione dell'attuale, Meloni, per ovvie ragioni politiche) negli ultimi 25 anni, che non ha dichiarato apertamente la necessità di "cedere pezzi della nostra sovranità" e ha poi fatto (o favorito) ciò che aveva preannunciato. I risultati, in Italia e in UE, sono sotto gli occhi di tutti…

Stefano Nasetti

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