Per chi pensa che la Magistratura possa prima o poi essere la
soluzione a ciò che stiamo vivendo, arriva un altra evidenza di quanto
questa istituzione sia tutt'altro che imparziale.
Dopo l'evidenza Palamara e ciò che è accaduto negli ultimi tre decenni ne arriva un altra.
Scrive Ansa - notizia del 01 ottobre ( Pozzallo, giudici liberano...):
"Tre migranti tunisini escono fuori dal centro per il rimpatrio di
Pozzallo su decisione del tribunale di Catania, che solleva dubbi nei
confronti delle recenti misure del governo. Ad essere messo in
discussione è il trattenimento dei richiedenti asilo provenienti dai
cosiddetti Paesi sicuri, che sono in attesa dell'esito della procedura
di frontiera accelerata, e la relativa cauzione di cinquemila euro per
rimanere in libertà: secondo il giudice è illegittima e confligge con la
normativa europea oltre a non essere in linea con i principi
costituzionali".
Qualcuno potrebbe dire:
"Il magistrato
quindi si accorge che esistono trattati europei a tutela dei diritti
individuali, nonché che esiste una Costituzione che garantisce gli
stessi ora che a richiederne l'applicazione sono degli immigrati
irregolari, mentre quando c'è da tutelare i cittadini ogni
provvedimento, anche il più palesemente antidemocratico,
discriminatorio, incostituzionale e incompatibile con le norme
internazionali, è stato applicato senza dubbio alcuno".
Una
osservazione legittima che ha una sua verità, ma potrebbe apparire
superficiale e semplicistica. La questione infatti, non va posta sul
piano della nazionalità (italiana o straniera). Gli immigrati, così come
i cittadini, sono solo strumenti e, al contempo, vittime del sistema,
utilizzati per raggiungere gli obiettivi dell'elite globaliste.
La
diversità di applicazione non risiede nella nazionalità, ma ha un
origine ben più profonda che evidenzia come anche l'altrettanto
semplicistico e superficiale commento che si soliti ascoltare in questi
casi ("i magistrati sono tutti corrotti, al soldo di questo o quello"),
sia errato e fuorviante.
Non è possibile pensare che tutto i
magistrati siano corrotti e dunque ricevano soldi per pilotare le
sentenze. Più verosimilmente, come emerso in modo incontrovertibile dal
caso Palamara, anche la Magistratura, così come ogni altro settore della
società, è ormai intriso dall'ideologia progressista e relativista.
Per i progressisti/relativisti, "il fine giustifica i mezzi", lo abbiamo visto molto chiaramente in questi ultimi tre anni.
Il
relativismo è l'antitesi della democrazia, perchè quest'ultima si fonda
sull'uguaglianza e l'uguaglianza sulla garanzia dei diritti. Ma se le
leggi vengono interpretate a piacimento e quindi i diritti sono
garantiti solo ad alcuni e non ad altri, in certi momenti sì, in altri
no, in alcune zone sì e altre no, alcuni diritti sì e altri no, non c'è
più uguaglianza e quindi non c'è più democrazia.
Questa
applicazione discrezionale delle leggi è possibile solo dove è presente
una profondo pensiero relativista. Il relativismo giustifica tutto e il
contrario di tutto
Non c'è bisogno di corrompere, di chiedere, pagare tangenti o fare favori per fare carriera e/o ottenere sentenze "gradite".
L'appartenenza
ideologica, non necessariamente anche politica, ma anche solo
"culturale" (il relativista è solitamente un egocentrico, egoista,
opportunista e individualista) è sufficente. Il relativista quindi sa
sempre bene cosa deve fare per la propria convenienza personale:
assecondare i piani progressisti, anche se non dovesse condividerli.
Una forma di opportunistico servilismo che non ha bisogno di richieste o ordini espliciti!
Ecco quindi che arrivano sentenze apparentemente strane, ma sempre in linea con gli obiettivi dell'Agenda globalista
La cultura relativista è il vero cancro da estirpare per poter ricostruire un mondo più giusto, equo e democratico.
Stefano Nasetti
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Per chi pensa che la Magistratura possa prima o poi essere la soluzione a ciò che stiamo vivendo, arriva un altra evidenza di quanto questa istituzione sia tutt'altro che imparziale.
Dopo l'evidenza Palamara e ciò che è accaduto negli ultimi tre decenni ne arriva un altra.
Scrive Ansa - notizia del 01 ottobre ( Pozzallo, giudici liberano...):
Attenzione: la lettura di quest'articolo è riservata alle persone senzienti e che non sono sotto "l'influsso" dei media mainstream e dell'ipocrisia globalista/progressista. Se fai parte di quest'ultima categoria, fatti (e fammi) un favore non leggere e prosegui oltre.
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